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Venezia, l’arte contemporanea e il ripopolamento. Intervista a Michela Rizzo

Parole di Claudia Malfitano e Michela Rizzo, Luglio 2020

La Galleria Michela Rizzo apre nel 2004 a Venezia in un piccolo spazio espositivo con l’intento di ravvivare la scena dell’arte contemporanea, in una città dove si sentiva la necessità di gallerie che non fossero di natura solo commerciale.
All’inizio del 2008 la galleria si sposta al primo piano di Palazzo Palumbo Fossati,  edificio veneziano del ‘500, dove resterà fino al 2014. Nel 2013 a questo si affianca una seconda sede, il piano terra di un edificio industriale nella zona degli ex birrifici alla Giudecca. Nell’aprile del 2014 lo spazio diventa la sede definitiva della galleria.

Abbiamo intervistato Michela Rizzo in occasione dello shooting della collezione SS21 di Noumeno Concept negli spazi della galleria e abbiamo discusso di arte contemporanea, moda, e ovviamente Venezia.

In alto a sinistra: gli spazi della galleria alla Giudecca
In alto a destra: la gallerista veneziana Michela Rizzo

CM: La Galleria Michela Rizzo è un punto di riferimento per l’arte contemporanea a Venezia. Che cosa significa per lei avere una galleria di arte contemporanea qui, in questo luogo particolare?

 

MR: Ho aperto la galleria a Venezia perché è la mia città e questo è stato il principale motivo. Venezia ha sviluppato una grande attenzione al contemporaneo e negli anni è diventata un punto di riferimento internazionale. Innanzitutto grazie alla Biennale ma per fortuna oramai non solo per questo. Molte importanti Fondazioni hanno scelto la città lagunare come sede ed hanno aperto spazi espositivi straordinari. Negli anni sono cominciate anche ad arrivare gallerie commerciali, quindi la situazione veneziana è molto dinamica.
Posso senz’altro affermare che mi trovo in una posizione privilegiata rispetto a molte altre località italiane. In alternativa a Venezia sono attratta da Milano che prima della catastrofe Covid, era una città in grande fermento e dove mi sarebbe piaciuto stare.

In alto a sinistra: Fondazione Giorgio Cini, 2019, courtesy of Riccardo Rizzetto  www.riccardorizzetto.com
In alto a destra: Punta della Dogana, 2019, courtesy of Riccardo Rizzetto – www.riccardorizzetto.com

CM: Com’è cambiata in questi mesi la scena veneziana e cosa vi aspettate cambi in futuro?

 

MR: Venezia ha accusato un forte contraccolpo a causa del lockdown. La città risplende in tutta la sua straordinaria bellezza, ma l’economia, legata come si sa alla monocoltura turistica, ha subito un epocale rallentamento che la politica dovrà risolvere in qualche modo. Ripopolare Venezia deve diventare una priorità assoluta e si devono trovare gli incentivi necessari per fare in modo che questo avvenga.
Per quel che riguarda il mio settore ovviamente risentiamo dei rallentamenti e degli slittamenti dei grandi eventi che tutti conoscete. Siamo sul chi vive…vediamo cosa succede nei prossimi mesi. Personalmente non mi sono fermata e continuo a lavorare e a progettare.

In alto a sinistra: scorcio di Venezia, lockdown 2020
In alto a destra: la stazione di Venezia Santa Lucia, lockdown 2020

CM: Cosa ne pensa delle piattaforme online che sono nate in questo periodo per sostituirsi alla visite fisiche alle mostre? Secondo lei, in che modo il lock down ha influito sulla creatività degli artisti che seguite e della loro arte?

 

MR: Durante il lockdown tutti si sono impegnati in un modo o nell’altro per affrontare l’emergenza.
Le mostre online non credo possano essere un sostituto alla pari delle mostre negli spazi. Penso che ci si debba piuttosto inventare qualcosa di diverso. Io mi sono mossa in diversi modi ma la parte più interessante è stata il progetto Re-index, dove ho coinvolto alcuni artisti e curatori a confrontarsi su quanto stavamo vivendo e a cercare di pensare in modo diverso. Ne è uscita una piattaforma interessante dove la creatività di ognuno si è espressa e non si è limitata a mettere semplicemente un’opera online.
In ogni caso l’arte non si ferma! Troverà altre altre vie per manifestarsi. Si tratta di capire se abbiamo alle spalle l’emergenza e in questo caso, presto torneremo ai sistemi collaudati o se è ancora davanti a noi…

In alto a sinistra: Noumeno Concept, shooting video della collezione Primavera-Estate 2021, Galleria Michela Rizzo
In alto a destra: Noumeno Concept, shooting video della collezione Primavera-Estate 2021, Galleria Michela Rizzo

CM: In questi giorni avete ospitato nei vostri meravigliosi spazi alla Giudecca il brand di moda Noumeno Concept per girare il video delle nuove collezioni. Cosa ne pensa di questa esperienza e del connubio moda-arte contemporanea?

 

MR: La giornata con Noumeno Concept è trascorsa piacevolmente e curiosamente.
Credo che arte e moda possano incrociarsi a patto che mantengano ben distinte le loro peculiarità. Non possono confondersi e condividere un terreno comune va bene purché ci si muova con cautela e attenzione.

In alto a sinistra: Ae Antiche Carampane
In alto a destra: Ostaria ae Botti, Giudecca

CM: Nel nostro Journal amiamo parlare di Venezia, che è un po’ la quarta persona/presenza della nostra agenzia. Che cos’è Venezia per lei e come la vede nel futuro? Quali sono i suoi posti preferiti a Venezia per mangiare, bere e passare il suo tempo libero?

 

MR: Venezia, come dicevo, è la mia città e nutro per lei un profondo amore. Credo che sia impegnativo viverci, ma altrettanto impagabile è quanto è in grado di restituirci, in termini non solo di bellezza: anche ad esempio la lentezza che è insita nelle sue peculiarità e che non appartiene a nessun’altra città di levatura internazionale, ci permette di godere di un tempo e di modalità uniche.
Mi piace vivere il vicinato, quindi quando sono al lavoro alla Giudecca vado spesso da Moro o alle Botti. La ristorazione a Venezia è molto migliorata e oramai ci sono diversi posti dove si mangia veramente bene. Le Carampane resta uno dei miei preferiti.

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